Che cosa stanno facendo gli attori del mercato per aumentare la circolarità in Italia? È la domanda con cui si è aperta sabato 10 maggio la sessione pomeridiana della sesta Conferenza nazionale sull’economia circolare, all’Acquario di Roma. A presentarsi per primo è stato Burgo Group, una realtà storica dell’industria cartaria italiana, con il progetto “Go 2030”. Focus sulla circolarità nell’industria cartaria.
“Quando parliamo di sostenibilità, parliamo di un’attività molto complessa che riguarda diverse aree aziendali. Burgo ha cercato di integrare il concetto di sostenibilità all’interno del proprio modello di business. Quella che stiamo affrontando è una vera e propria trasformazione del modello di business aziendale in modo da far crescere le nostre performance di sostenibilità”, ha spiegato Valerio Forti, direttore Hse del gruppo industriale vicentino.
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Sette gruppi al lavoro: dalla circolarità alla decarbonizzazione dell’industria cartaria
“L’anno scorso abbiamo ha lanciato una iniziativa interna all’azienda chiamata Go2030 con target molto ambiziosi per quella data. Per raggiungerli abbiamo attivato sette gruppi di lavoro, ognuno dedicato ad aree diverse. Riguardano svariati temi, a partire dagli aspetti più sociali, comunque importanti, poiché un approccio alla sostenibilità non può che essere un approccio integrato”.
Un gruppo di lavoro si sta concentrando sulla circolarità nell’uso della materia, quindi “la promozione e l’utilizzo sottoprodotti, ma anche la fornitura di sottoprodotti che possono essere utilizzati in altre filiere oltre a quella della carta”. Ma si studia anche “la circolarità nell’uso della risorse idrica”, visto l’ampio uso della risorsa idrica di cui si serve il settore.
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Un altro team di Burgo Group è focalizzato invece sulla decarbonizzazione. Obiettivi: “la riduzione della nostra intensità emissiva per tonnellata di prodotto al 2030 del 45%”; “l’incremento di energie da fonti rinnovabili”; e poi “tutti i temi che riguardano fornitura e approvvigionamento”.
“Contro il greenwashing un metodo scientifico a garanzia del cliente finale”
Zoom inoltre sui prodotti sostenibili, “anche alla luce di quella che sarà la futura normativa sia sul green claim e su quelle che saranno le modalità di attuazione delle normative legate a greenwashing”. A questo proposito Forti ha spiegato che Burgo Group ha messo a punto “un metodo scientifico in grado di valutare le performance ambientali di prodotto tramite la life cycle assessment”.
“Siamo lavorando, inoltre, sull’etichettatura ambientale dei nostri prodotti, che già promuoviamo da alcuni anni e sulla riciclabilità del prodotto: abbiamo collaborato con Aticelca per la definizione di uno standard di riciclabilità che si ispira alla normativa europea. Questo – ha concluso Valerio Forti – è il segno che vogliamo dare e portare avanti per avere un futuro che sia più sostenibile”.