Fabris (Anev): “Necessaria la creazione di una filiera industriale dell’eolico offshore”

Fabris (Anev): “Necessaria la creazione di una filiera industriale dell’eolico offshore”

“Il nostro convegno di oggi pone al parlamento e al governo la necessità di una filiera industriale italiana capace di garantire nei tempi e nella misura che serve la produzione delle componenti che servono per realizzare gli impianti dell’eolico in mare”.

Lo ha dichiarato Mauro Fabris, vicepresidente di Anev (Associazione nazionale energia del vento), al secondo summit italiano sull’eolico offshore, il 23 luglio a Roma.

Potenzialità e obiettivi dell’eolico offshore

“L’eolico offshore, con le sue straordinarie potenzialità da centinaia di gigawatt, rappresenta oggi una realtà importante”, ha spiegato Fabris. “Molto più importante di quella che gli viene riconosciuta dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), che ci pone l’obiettivo dei 2,1 gigawatt al 2030. Noi pensiamo che questo sia un limite da rivedere”.

Fabris ha sottolineato che l’eolico offshore può essere decisivo per risolvere il problema energetico da fonti rinnovabili in Italia. “Abbiamo delle scadenze comunitarie da rispettare, come il 2030 indicato dal REPowerEU, l’obiettivo di produrre oltre il 40% di energia da fonti rinnovabili per i paesi dell’Unione Europea. Questo traguardo richiede sforzi incredibili. L’Italia ha una potenzialità unica di essere circondata dal mare e può quindi sfruttare meglio questa risorsa rispetto ad altri stati europei”.

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filiera industriale italiana eolico offshore

Benefici e sfide dell’eolico offshore

“Nel mare c’è vento in misura superiore rispetto agli impianti a terra, e si possono realizzare strutture di dimensioni molto più grandi. Finalmente, l’eolico offshore ha superato una serie di resistenze e pregiudizi presenti fino a pochi anni fa“, ha aggiunto Fabris. “Grazie al contributo dell’Anev e agli sforzi del presidente Togni, che ha istituito tavoli tecnici dedicati, siamo riusciti a superare il precedente scetticismo”.

Sostegno governativo e normativo

“Il nostro convegno di oggi pone al parlamento e al governo la necessità di favorire dal punto di vista normativo e del sostegno alle singole imprese, la creazione di una filiera industriale italiana. Solo così possiamo superare la dipendenza da terzi“.

Indipendenza energetica

La filiera nazionale serve per evitare di passare da una dipendenza all’altra. Se oggi dipendiamo da paesi che ci forniscono energia non rinnovabile, non possiamo diventare dipendenti da quelli che forniscono componenti per le energie rinnovabili”, ha detto Fabris.

Esempi e progetti futuri

“A Catania è stata inaugurata una giga factory a Catania, che dovrebbe diventare con il suo potenziamento la più grande fabbrica europea per la produzione di pannelli da fotovoltaico. Noi speriamo che si possa inaugurare presto anche il sito sito produttivo nel nostro Pese per l’assemblaggio delle componenti per l’eolico offshore“.

filiera industriale italiana eolico offshore
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Progetti e finanziamenti

“La richiesta per l’eolico offshore è alta: oltre 100 gigawatt di progetti sono in attesa di autorizzazione nel nostro Paese. Non tutti andranno in porto, ma molti hanno grosse capacità industriali e finanziamenti adeguati”.

Impossibile un “piano B”

“Non ci sono alternative alla creazione di una filiera nazionale se non quella di spostare le scadenze del Pniec e dell’UE per la transizione energetica. Il governo e l’UE devono prendere atto della necessità di favorire la creazione di questa filiera in Italia”.

Lo stato dell’arte

Al convegno era presente anche il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. “È incoraggiante la posizione del ministro Urso, che in una missione in Cina ha sottolineato come l’Italia possa diventare la piattaforma produttiva per gli impianti eolici necessari al sistema continentale, non solo italiano. Il Mediterraneo è strategico in questo senso – ha concluso Fabris – . L’attenzione del ministro Attenzione ministro è importante per noi, perché dimostra attenzione verso nostra associazione e quella che sta mettendo il governo sulla questione energetica”