“La Regione Toscana incentiverà gli interventi di ricarica di falda”

“La Regione Toscana incentiverà gli interventi di ricarica di falda”

Piano di tutela delle acque, avanti tutta dalla Regione Toscana (Pta). Temi caldi del documento sono anche i cambiamenti climatici e la crisi idrica. Tra le misure si parla di incentivare gli interventi di ricarica di falda. Sono quei sistemi che attraverso degli invasi di infiltrazione consentono di immagazzinare acqua in più direttamente in falda, innalzando il livello della stessa.

Il 12 febbraio 2024 con delibera di Giunta il piano ha iniziato il suo percorso di formazione, iter lungo e articolato durante il quale è prevista la partecipazione del pubblico e di altri enti (clicca qui). Il 27 marzo l’assessore all’Ambiente Monia Monni ha presentato una informativa preliminare al consiglio regionale.

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Piano di tutela delle acque

Piano di tutela delle acque, informativa dell’assessore Monia Monni

“Il piano rappresenta lo strumento per il raggiungimento della qualità dei corpi idrici fissati nei piani di gestione delle acque dei tre distretti idrografici in cui la Toscana centrale è ripartita: Appennino Centrale, Appennino Settentrionale, distretto del Fiume Po “.

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“Attualmente siamo al terzo ciclo di pianificazione 2021-2027. Ma dovrà essere qualcosa di più di questo, anche per il momento storico in cui siamo che rende la riscorsa acqua particolarmente preziosa e complessa da gestire”.

Il Pta tra altre misure in tema di depurazione, approvvigionamento e stoccaggio incentiverà inoltre interventi di ricarica di falda. “Uno di questi interventi è stato fatto a Suvereto in via sperimentale e poi rafforzato l’anno scorso nel momento di massima siccità”.

A Suvereto, in provincia di Livorno, l’acqua “derivata” dal fiume Cornia finisce prima in una vasca di sedimentazione, poi in una vasca di infiltrazione con pareti e fondo costituiti da sedimenti ghiaiosi fortemente permeabili e da lì infine in falda. “Sono interventi che danno ottime performance con investimenti limitati e sono anche rapidamente realizzabili, non sono interventi invasivi. Grazie a questo progetto Suvereto ha ottenuto un riconoscimento importante come sito Unesco per l’idroecologia”.

“Piano di tutela delle acque contro le crisi idriche”

“Sarà la cornice dove costruire le strategie per affrontare i cambiamenti climatici in atto. Incluse le periodiche crisi idriche che stanno diventando ormai strutturali e che investono tutte le componenti sociali e produttive della nostra regione oltre a quelle ambientali”.

Tra gli obiettivi Monni ha parlato di “rinaturalizzazione dei corpi idrici superficiali e dei relativi bacini”. E poi di “aumento delle disponibilità idriche per gli ecosistemi connessi all’acqua”. Infine, di “tutele specifiche per le aree protette che rendono adattamento al cambiamento climatico un percorso concreto e possibile”.

Monni si è soffermata sugli strumenti per aggiungere gli obiettivi: “misure di tutela quantitativa e qualitativa e gestione dei prelievi”; “risparmio idrico”; “riciclo e riuso”; “misure di adattamento al cambiamento climatico”, “la promozione e il sostegno ai contratti di fiume, lago e falda”.